Per anni abbiamo sospettato che
nelle scuole frequentate dai nostri bambini ci fosse l'amianto, ma
quando chiedevamo risposte al Comune si levava un muro di nebbia da far invidia a quella della Pianura Padana. Poi i
nostri Consigli di Polo si sono appoggiati a consiglieri comunali dell'allora
opposizione, come Marco Cormio, e hanno ottenuto i primi, inquietanti
risultati a tappeto. Grazie alle pressioni di tanti genitori per
ottenere la mappatura esatta del fenomeno, e grazie a un cambio della
guardia a Palazzo Marino, abbiamo poi scoperto che le scuole interessate
erano decine solo fra nidi e materne. E cosa emergerà dalla mappatura di
elementari e medie, che si dovrebbe concludere a breve?
Intanto
il tempo scorreva via, gli interventi di bonifica iniziavano, in alcuni casi
terminavano... Dove? Come? Quali cronoprogrammi si stavano seguendo?
Dai Consigli di Polo intanto si è passati ai Consigli di Unità Educativa, e così sono cambiati quasi tutti i rappresentanti dei genitori. Non è cambiato lo stile delle risposte ottenute dal Comune, sempre più o meno vaghe o circoscritte. Certo, si voleva evitare la psicosi amianto tra i genitori (si sa, siamo facili agli isterismi). Certo, l'investimento economico è ingente, la logistica un rompicapo: basti pensare che intere sezioni vanno spostate in successione in edifici riconvertiti ad hoc (altri costi e altri mesi, forse anni di questo minuetto), alcune strutture dovranno essere addirittura abbattute e ricostruite perché rimetterle a norma costerebbe troppo (link).
Dai Consigli di Polo intanto si è passati ai Consigli di Unità Educativa, e così sono cambiati quasi tutti i rappresentanti dei genitori. Non è cambiato lo stile delle risposte ottenute dal Comune, sempre più o meno vaghe o circoscritte. Certo, si voleva evitare la psicosi amianto tra i genitori (si sa, siamo facili agli isterismi). Certo, l'investimento economico è ingente, la logistica un rompicapo: basti pensare che intere sezioni vanno spostate in successione in edifici riconvertiti ad hoc (altri costi e altri mesi, forse anni di questo minuetto), alcune strutture dovranno essere addirittura abbattute e ricostruite perché rimetterle a norma costerebbe troppo (link).
Sappiamo
bene tutto ciò. Lo sappiamo perché ci siamo armati di pazienza certosina e abbiamo raccolto informazioni sparse
tramite riunioni ufficiali e il tamtam della rete dei Consigli. Ma
perché non fornirci un quadro sistematico e aggiornato? Perché far
iscrivere i bambini in scuole che entro qualche mese nemmeno ci saranno
più o verranno evacuate? Cosa è stato davvero fatto e cosa si farà
nell'immediato futuro?
Il passato ci ha insegnato a diffidare delle rassicurazioni verbali, e quando leggiamo sulla Repubblica (link)
che la lentezza nelle bonifiche è arrivata sui tavoli dei magistrati,
anche i più fiduciosi di noi iniziano a porsi domande destabilizzanti.
In UE 75 partecipa alle riunioni del consiglio di unità anche un consigliere della zona 9. E' a lui che chiediamo di fare da tramite con le istituzioni (partendo dalla realtà più bassa delle istituzioni, quella immersa nel territorio), verificando anche gli elenchi degli interventi da fare sulle strutture scolastiche, con le priorità previste dal comune. Penso sia un buon metodo, che consiglio di seguire.
RispondiEliminaRoberto - UE 75